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Come scrivere un romanzo fantasy di successo

1. Create un protagonista.
La maggior parte dei vostri lettori saranno maschi privi di fiducia in se stessi. Perciò il protagonista dev'essere uno Sfigato. Senza scopo nella vita, timido, vigliacco, oppresso da sensi di colpa, malato, pigro, ignorante - va bene tutto.

2. Inventate una Cerca.
Improvvisamente lo Sfigato viene a sapere che il fato del mondo (o di qualche altro mondo lontano) è nelle sue poco capaci mani. Per salvare il mondo deve compiere un'impresa, sconfiggere un nemico, imparare qualche segreto misterioso.

3. Create un'Accozzaglia di Compagni di viaggio.
Lo Sfigato deve avere una Compagnia proveniente dalle specie più diverse (nani, elfi, tamarri, ecc...). Ciascuno dei Compagni ha qualche abilità che risulterà fondamentale prima o poi nella storia.

4. Create una Guida, saggia ma inutile.
La Guida è un saggio consigliere che sa tutto della Cerca, ma non la rivela mai completamente. Sembra avere anche immensi poteri, ma quando servono non li adopera mai (vedi parte 7: tirala in lungo)

5. Create la Terra.
La prima sfida per la nostra Accozzaglia è compiere un interminabile viaggio attraverso paesaggi e climi dei più disparati. Tutte le terre fantasy hanno ogni tipo di clima possibile, e ogni caratteristica fisica immaginabile (montagne, paludi, foreste, deserti...) disseminate a caso nel territorio senza alcun riguardo per la verosimiglianza geografica ed ecologica.
(Nota: i mondi fantasy sono quadrati: hanno all'incirca la forma di due pagine aperte di un libro tascabile).

6. Create il nemico.
Ogni terra Fantasy ha un Oscuro Nemico, un Cattivo quasi onnipotente che cerca di annientarla, anche se non sempre è chiaro che beneficio ne abbia facendolo.
Questo Cattivo ha a disposizione numerose armate che non hanno bisogno di cibo, paga o altro supporto logistico e possono viaggiare per distanze infinite e assalire gli avversari senza difficoltà. Eppure il potere Nemico dipende completamente da qualche oggetto insignificante, come un anello o una roccia.

7. Tiratela in lungo.
La cosa più importante di un romanzo di epic fantasy è che il lettore al termine dev'essere esausto. Si deve sentire come se avesse dovuto attraversare molti ostacoli per arrivare a finire il libro, così come gli eroi hanno dovuto faticare per portare a compimento la Cerca. Perciò il libro dev'essere al più possibile difficile da leggere. Pertanto:
a. Raccontate la storia con ogni dettaglio possibile. Descrivete ciascun giorno del viaggio, quanta distanza hanno percorso, cos'hanno mangiato, dove hanno dormito, il clima: specialmente nei giorni in cui non succede nient'altro.
b. Ogni situazione drammatica dev'essere piena di lunga introspezione. Ad ogni momento critico lo Sfigato deve ripensare ai suoi sentimenti, alla sua identità, se ha lasciato il gas aperto, e così via.
c. Non risolvete mai una crisi nella maniera più facile. Ad esempio, se il Mago che fa da personaggio Guida ha grandi poteri, non li userà mai per risolvere una situazione. Ad esempio:
SBAGLIATO: Groll sollevò il suo randello per colpire. "Non vi preoccupate" disse Gordian: il venerabile mago sollevò la sua Sfera di cristallo e pronunciò le oscure parole "Astalavista." Ci fu un accecante lampo di luce e il Re dei Troll si sciolse in un mucchio di fanghiglia verdastra.
GIUSTO: Groll sollevò il suo randello per colpire. "Se usiamo la Sfera aumenteremo soltanto il potere del Nemico" disse il Mago Gordian. Il randello colpì, e Gimlet il Nano cadde con la testa spaccata.

Se il Mago avesse veramente usato il suo potere, non avrebbe avuto bisogno dello Sfigato per salvare la Compagnia, e il libro finirebbe in un centinaio di pagine. Pertanto, sebbene i Maghi possano evocare spiriti e resuscitare morti, dovranno arrangiarsi come meglio possono per sconfiggere anche il più stupido dei Troll.

8. Saltate le parti difficili.
Nonostante la necessità di scrivere un libro più lungo possibile, ci sono alcune parti troppo difficili. Mentre un viaggio di mille miglia è lungo, ma facile da descrivere, le battaglie sono difficili perché richiedono conoscenza della strategia militare. Perciò se state descrivendo una battaglia ma diventa difficile, basterà che lo Sfigato subisca una ferita e perda i sensi. Ad esempio:
"Improvvisamente la sua testa scoppiò, e fu avvolto come da una nebbia mentre l'oscurità lo avvolgeva, eterea. La spada, ancora in movimento nell'aria, sembrava immobile, imprigionata nel tempo: il suono della battaglia sembrava all'improvviso provenire da molto lontano, mentre egli chiudeva gli occhi e sprofondava nella nuvola nera."
Ecco fatto! Subito dopo il nostro eroe si sveglia nella Sala di Guarigione su un giaciglio candido, e una Vergine Guerriera gli dice che la battaglia è finita ed essi hanno vinto! Così evitate molte pagine di complesse descrizioni militari.
Per altri punti difficili come l'attraversamento di montagne, vedi Caverne, più in basso.

9. Giungete ad una battaglia decisiva.
Sebbene dotato di poteri magici il Nemico, per qualche strana ragione, deve sempre sconfiggere i Buoni alla vecchia maniera, sul campo di battaglia. Per quanto potere il Cattivo abbia, finirà per galoppare alla carica sul campo di battaglia, mulinando una spada.

10. Fate morire quasi tutti.
Lo Sfigato deve raggiungere il suo obiettivo, scoprire la parola magica o quel che è sempre all'ultimo momento, quando tutto sembra perduto. Pertanto bisognerà che cada e si sloghi una caviglia, soffra una crisi d'identità, ecc... mentre cerca di avvicinarsi all'obiettivo. La maggior parte della raffazzonata Compagnia deve morire orribilmente, prima che lo Sfigato riesca finalmente a fare quello che gli compete. Così il lettore se la prenderà con il Nemico anche se è lo Sfigato ad essere lento o incompetente.

Altri punti chiave

I cattivi sacrificabili.
Sono indispensabili. Sono orchi, goblin, troll, draghi o qualsiasi altra creatura che ci piace massacrare a migliaia. Di solito sono scuri, pelosi, viscidi e sudati o comunque inaccettabili in un tradizionale ambiente borghese. Spesso sono anche deformi, seguendo l'antica credenza che un corpo brutto rifletta un'anima malvagia. Facciamo un'opera buona ricordando al lettore che chi è brutto e sfigurato è così perché è malvagio.
Nota: nelle terre Fantasy non esiste il concetto di riabilitazione. Tutti i servitori e i vassalli del Nemico devono essere sommariamente giustiziati, anche se hanno aiutato il Cattivo solo perché costretti con il terrore.

I vecchi veterani.
Tutte le storie fantasy devono avere un'ordine di guerrieri di eccezionale capacità e lealtà, che si tramandano il ruolo di padre in figlio. Sono invariabilmente malconci, mutilati e pieni di cicatrici, ma anche se non vi sembra logico, più sono malconci e maggiore è la loro abilità di combattenti.

Pure Vergini Guerriere.
Gli Sfigati hanno paura della sessualità, perciò le donne nei romanzi fantasy sono così potenti e pure che al confronto Giovanna d'Arco è come Paris Hilton.
Sono forti, nobili d'animo e di nascita, leali, coraggiose, e di solito alla fine della storia muoiono. Cos'altro potreste fare di loro? Fanno troppa paura per sposarle, e nei romanzi fantasy nessuno ha mai rapporti sessuali.

Tipi fisici.
Gli smilzi sono sempre astuti e intelligenti, la gente robusta e grossa è invariabilmente cretina.

Nomi dei personaggi.
Per creare i nomi basta combinare sillabe senza senso finché non salta fuori qualcosa che assomiglia a un nome straniero. Sembrerà ancor più vero se è impronunciabile. Le Y, le H e gli apostrofi aggiungeranno un tocco esotico.
Perciò i vari "Dn’a’brht", "ynhazzmhn", "jbreheh’m" vanno benissimo. Potete anche mettere insieme a casaccio delle parole in inglese e usarle come nomi.

Tecnologia
i mondi fantasy hanno sempre delle inspiegabili mancanze tecnologiche. Sono retti da consigli di saggi venerabili, guardiani del sapere accumulato in millenni, eppure non riescono mai a inventare nulla che potrebbe servire contro troll e orchi, ad esempio una 44 Magnum.
Nota: i mondi fantasy non hanno mai economie che funzionino in modo sensato. Sono pochi quelli che lavorano, c'è poca agricoltura e non si sa bene da dove provenga il cibo.

Magia.
Quando i maghi si affrontano a lampi di energia che scagliano l'uno contro l'altro, il fuoco magico del buono è sempre azzurro, quello del cattivo è sempre rosso o verde.

Abitazioni.
Sono di tre tipi: Caverne, Capanne e Castelli.
Le Caverne sono il miglior alleato dello scrittore, sono ideali come nascondigli per armi, santuari dei saggi, tane dei mostri e così via. Richiedono poca descrizione e possono, unite insieme, formare un labirinto. Hanno sempre un pavimento piatto come nei film di Hollywood. Sono anche utili per superare ostacoli geografici intransitabili come montagne elevatissime ecc... basta che la Compagnia vada sottoterra, e quando ne emergerà sarà infallibilmente arrivata dall'altra parte, salvando anche allo scrittore tante pagine di descrizione complessa.

Le Capanne si trovano in luoghi remoti. Chiunque vi abiti è sempre semplice e buono.

I Castelli sono sempre "ricavati dalla roccia viva," quale che sia il significato della frase... le stanze nei castelli sono quasi completamente spoglie, con il minimo di arredi.

La Fortezza del Nemico.

Lo Sfigato deve penetrare prima o poi nella Fortezza del Nemico. Ma non è mai così difficile. Le sentinelle sono sbadate e lo Sfigato può sempre avvicinarsi senza essere visto.
Anche le Fortezze più difese avranno sempre un piccolo passaggio non sorvegliato, tipo una porticina per gettar fuori la spazzatura. Una volta dentro il castello del Nemico, c'è solo una manciata di persone che vanno in giro a casaccio. Lo Sfigato potrà penetrare nelle più recondite nicchie del potere Nemico senza essere fermato.
Nota: il difetto che porta il Nemico alla rovina è invariabilmente un'eccessiva fiducia nei propri mezzi.

E' tutto ciò di cui avete bisogno! Cominciate a scrivere il vostro romanzo fantasy oggi stesso!

1 commenti:

Antorio ha detto...

Davvero divertente!

 
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